Dal Rif. Mulaz di buon mattino saliamo in circa 15’ al Sasso Arduini (2582 m) per goderci lo spettacolo del gruppo del Focobon, nel qualeآ svetta sopra di noi la Cima del Focobأ³n (3054 m),آ la vetta piأ¹ alta dell’omonimo sottogruppo nella catena settentrionale delle Pale di San Martino , che, insieme alla Cima di Campido e i Campanili dei Lastأ©i di Focobأ³n costituisce la cosiddetta “Trinitأ del Focobأ³n”, dominante il paese di Falcade.
Un’affascinante cima quella del Focobon, che si erge come un castelletto dalle ripide pareti ornato da torri e pinnacoli tutt’intorno,آ una cima riservata ad alpinisti esperti e preparati con buone capacitأ di orientamento.
Risaliamo poi al Rifugio Mulaz e proseguiamo per il Passo del Mulaz (2619 m), da dove, seguendo il sent. 710آ ‘Quinto Scalet’ , percorso in salita, discendiamo nella Valآ Valegia.
Deviando poi a sxآ sul sentiero 710A, raggiunta la stradetta bianca per Baita Segantini, per salire verso Baita Segantini, abbreviando il percorso dei numerosi tornanti, risalendo per sentieri-scorciatoie che ci portano ad imboccare la stradetta del Trekking del Cristo Pensante.
TREKKING DEL CRISTO PENSANTE – Anello del CASTELLAZZO (2333 m)
Itinerario che consente una completa esplorazione di questo monte isolato, contornato da aperti pascoli e con vista sulle Pale di San Martino e sull’alta valle del Travignolo.
Di interesse naturalistico, storico e panoramico, facile da percorrere con giro ad anello di ore 2,45 su un dislivello dalla Baita Segantini di 163 m.
Noi, saliti dalla Val Venegiota , prima di raggiungere Baita Segantini (mt. 2170 ) sulla strada bianca prendiamo a sinistra la stradetta con la segnaletica “Castellazzo – trekking del Cristo pensante”, che poco dopo si trasforma in un comodo sentiero che procede in piano e leggera discesa attraversando ampi pascoli e profondi canaloni, con vista sulle Pale di San Martino, la Val Venegia e la Marmolada.
Alla fine della discesa, sotto i ghiaioni della parete est del Castellazzo, prendiamo il sentiero di destra che prosegue, dopo un centinaio di metri di salita, di nuovo in piano, dove si possono vedere nel sottostante avvallamento sulla destra le casematte, resti della Grande Guerra. Arrivati al termine del tratto in piano del sentiero, nella parte nord-est del Castellazzo, il sentiero diventa mulattiera ben definita con a tratti numerosi muri a secco. La salita si presenta abbastanza erta nei primi 200 metri per poi procedere in modo meno ripido e comunque con tanti tornantini. Finiti i tornanti la mulattiera diviene di nuovo sentiero e si inerpica in un lungo prato al termine del quale si arriva ad una selletta con una galleria, dove si incrocia il sentiero che sale lungo i ghiaioni, ora in disuso.
Da qui procediamo a destra passando davanti ad un rudere della guerra che segna la fine della salita.
Da questo punto possiamo giأ intravvedere il Cristo Pensante, che raggiungiamo dopo circa 200 metri lasciando il sentierino in prossimitأ del tornante e prendendo a destra per circa 50 metri un camminamento della guerra.
Breve sosta per foto al Cristo Pensante affollato di gente.
Proseguiamo brevemente sul sentiero appena lasciato, che sale a sinistra sino a raggiungere la cima vera e propria del Monte Castellazzo dove أ¨ situata una croce di legno a 2333 m. con bella vista panoramica.
Qui sostiamo per il pranzetto al sacco e un po’ di relax.
Discendiamo non dal sentiero di salita, maآ da quello che in direttissima ci porta al Passo Rolle, senza passare dalla Baita Segantini.
Veloce e comoda discesa , seguendo sentieri-scorciatoie che tagliano i tornanti della stradetta bianca, che ci riporta in circa un’oretta dal Castellazzo al Passo Rolle, dove ci ristoriamo in un bar per poi, saliti in auto, facciamo ritorno a casa con circa tre ore e mezza di viaggio in auto.
Bellissima la mia prima due giorni in Dolomiti, contenti anche gli amici...ci riproponiamo di ritornare in Dolomiti al piأ¹ presto !